Rateizzazione delle cartelle esattoriali in 18 mesi: c’è un termine ultimo per l’invio delle domande

I contribuenti possono richiedere la rateizzazione delle cartelle esattoriali fino a 18 mesi o pagare il debito in un’unica soluzione. Ecco le date da appuntare sul calendario 2023.

Il 2023 non è ancora arrivato ma già ci sono delle date da segnare sul calendario per non dimenticare importanti scadenze. Vediamo quali sono.

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La Legge di Bilancio 2023 contiene un articolo, il numero 46 della bozza, in cui si legge della possibilità per i debitori di approfittare di una definizione agevolata delle cartelle di pagamento. I carichi di riferimento sono quelli affidanti all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Dodici anni di debiti a cui si aggiungono anche i carichi pendenti in seguito a procedimenti instaurati per procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento o istanze presentate dai debitori per la ristrutturazione dei debiti del consumatore o per il concordato minore. Tutto questo fa parte della Pace fiscale che il nuovo esecutivo ha in mente per ordinare il rapporto tra Fisco e contribuente e che include anche la rottamazione delle cartelle fino a mille euro. Uno stralcio, dunque, per i debiti di basso importo e una definizione agevolata per debiti di importo superiore ai mille euro. Vediamo come funziona.

Rateizzazione delle cartelle esattoriali, le novità 2023

La definizione agevolata prevede l’estinzione delle cartelle tra il 2000 e il 2022 senza pagamento di sanzioni e interessi a condizione che si corrispondano le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate come rimborso spese per la notifica della cartella e le procedure esecutive. Sono esclusi dalla definizione agevolata i carichi riguardanti le risorse proprie tradizionali e l’IVA riscossa all’importazione, le somme per recupero di aiuti di Stato, i crediti relativi a condanne della Corte dei Conti e le multe, sanzioni e ammende riguardanti sentenze e provvedimenti penali di condanna. Infine, sono escluse le sanzioni differenti da quelle erogate per violazioni tributarie o violazioni degli obblighi per contributi e premi dovuti agli enti previdenziali.

Le date da segnare sul calendario

Il contribuente può decidere se versare le somme dovute in un’unica soluzione oppure approfittando della rateizzazione in 18 mesi. Optando per il versamento unico, l’importo della cartella dovrà essere corrisposto entro il 31 luglio 2023. Scegliendo, invece, la forma rateale occorrerà tener conto che entro il 30 aprile 2023 dovrà essere inoltrata domanda di rateizzazione.

La prima e la seconda rata, poi, dovranno essere versate nella misura del 10% delle somme totali da pagare entro il 31 luglio 2023 e il 30 novembre 2023. Le rate restanti di uguale importo dovranno essere corrisposte il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2024. Dal 1° agosto 2023, poi, occorrerà calcolare il 2% di interessi annui.

Il cittadino può scegliere di effettuare il pagamento recandosi presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In alternativa può richiedere la domiciliazione bancaria sul conto corrente oppure presentare i moduli di pagamento precompilati.


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