Uscita anticipata dal lavoro 2023, c’è Ape Sociale: chi può e come funziona

Rispetto all’uscita anticipata dal lavoro nel 2023, vi è anche Ape Sociale, misura confermata: chi può accedervi, come funziona e i dettagli al riguardo

Il tema dell’uscita anticipata dal lavoro è sempre di grande attenzione, e in tal senso è arrivata la conferma da parte dell’Esecutivo per Ape Sociale 2023: come funziona, chi può accedervi e altri aspetti da sapere circa la misura.

ape sociale 2023
Economia Blog

Novità importante quella che si lega ad Ape Sociale 2023 (e non soltanto) per quanto attiene alle pensioni ed uscite anticipate dal lavoro.

Arrivata la conferma dall’Esecutivo circa la misura che permette al lavoratore in difficoltà di poter accedere al pensionamento a sessantatré anni con, quantomeno, trent’anni di contributi. Per quanto attiene Quota 102, questa sarà in vigore sino alla fine dell’anno corrente. Successivamente, a prendere il suo posto sarà Quota 103 (qui per approfondire).

Il tutto, aspettando che possa venir superata poi la Legge Fornero, al cui riguardo il Governo intende lavorare con una riforma che si attende sin dal 2024.

Ape sociale 2023: chi può accedervi e come, requisiti

Il diritto per accedere ad Ape Sociale 2023 si lega ai lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà, e nel dettaglio caregiver, invalidi civili e disoccupati di lungo corso.

Si rivolge, come si legge dal sito INPS,  a chi è iscritto all’Assicurazione Generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti. A forme sostitute ed esclusive della medesima. Alle gestioni speciali circa i lavoratori autonomi, e poi alla gestione sperata (art.2 comma 25, legge 08.08.95, numero 335.

Dunque, si tratta di una misura accessibile per talune categorie di lavoratori che si trovano in difficoltà. È INPS ad elencarne categorie e requisiti ai fini della richiesta.

Come detto, sinteticamente e in modo non esaustivo, ciò riguarda ad esempio gli invalidi civili, i caregiver. E ancora, i lavoratori in stato di disoccupazione in determinati casi. È importante però informarsi dettagliatamente e comprendere quelle che sono le condizioni, i requisiti e aspetti da sapere, che si possono approfondire sul sito INPS, nella sezione “A chi è rivolto”. Nonché mediante esperti e soggetti competenti della materia.

Quanto dura Ape sociale

La decorrenza della misura è sin dal primo giorno del mese che segue la presentazione della richiesta. Occorre come detto il rispetto dei vari requisiti previsti e aver cessato l’attività di lavoro. Per quanto attiene tempi e durata, la corresponsione è di dodici mensilità all’anno, sino a quando si consegue la pensione di vecchiaia.

O ancora,  sino a quando si consegue una pensione anticipata o un trattamento conseguito in anticipo rispetto all’età circa la vecchiaia. Ovverosia, attualmente, sessantasette anni.

Importi Ape Sociale e aspetti da sapere

Per quanto attiene gli importi inerenti la misura, qualora vi fosse l’iscrizione ad una sola gestione, gli importi mensili si calcolano quando si accede alla prestazione, qualora inferiore a 1500 euro, oppure pari a tale cifra qualora il trattamento fosse di pari o superiore importo.

Qualora un eventuale soggetto avesse versato contributi a qualsiasi titolo in diverse gestioni, tra quelle interessate dalla misura in questione, i calcoli delle rate al mese si fanno pro quota per ogni gestione. Ciò in relazione ai rispettivi periodo di iscrizione cui vi è stata maturazione, in base alle regole di calcole che ogni ordinamento prevede. E ancora in base alle rispettive retribuzioni di riferimento.

In merito ad Ape sociale, occorre tener presente che gli importi non sono soggetti a rivalutazioni, così come non sono integrati al trattamento minimo. Non si ha diritto, nel corso del godimento dell’indennità, alla contribuzione figurativa, e i trattamenti cessano nel momento in cui venisse a mancare il titolare. Non vi è reversibilità per i superstiti.

Inoltre, chi ne beneficia non ha diritto agli ANF, e occorre non avere la titolarità di nessuna pensione diretta, per poter farne richiesta.

Per quanto riguarda la compatibilità, la misura in oggetto risulta essere incompatibile con trattamenti di sostegno al reddito legato alla disoccupazione involontaria, con ASDI e con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

La misura invece risulta esser compatibile con attività di lavoro dipendente o para-subordinata, soltanto qualora gli inerenti redditi non siano maggiori di ottomila euro lordi all’anno. E ancora, compatibilità vi è con attività di lavoro autonomo, e circa i limiti reddituali, questi sono di 4800 euro lordi all’anno.

Qualora un soggetto stesse percependo Ape Sociale e durante l’anno superasse tali soglie di reddito, l’indennità verrebbe a cadere e il soggetto dovrebbe rimborsare quanto ricevuto indebitamente, nel momento in cui le percepisse.

Pensione anticipata, confermata anche Opzione Donna

Ape sociale non è la sola misura che è stata confermata, dal momento che lo stesso esito lo si è avuto per Opzione Donna, seppur con alcuni cambiamenti da approfondire qui. In sintesi, si tratta di una misura che consente alle lavoratrici di accedere alla pensione con assegno ridotto, al confronto di quello fa vecchiaia, al raggiungimento dei trentacinque anni di contribuzione.

Rispetto all’età anagrafica per accedervi, questa si legherà al numero di figli. 58 anni nel caso di 2 o più figli. 59 invece per chi ne ha uno e 60 per coloro che non ne hanno. Nel link sopraindicato è possibile approfondire i dettagli dalla misura.

E come detto, spazio poi a Quota 103, che consente l’accesso alla pensione con sessantadue anni e quantomeno quarantuno di contributi.

Questi, rispetto ai vari temi trattati, dettagli generali su cui è opportuno informarsi per saperne di più circa condizioni, requisiti e aspetti importanti da conoscere, anche presso professionisti competenti del campo.


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