Pensioni sempre più basse? I numeri dell’INPS fugano ogni dubbio

Nel nostro paese si pagano 17,7 milioni di pensioni e di queste il 65% è sotto i mille euro al mese. Questa la sintesi del rapporto dell’Osservatorio Inps sulle pensioni (escluse quelle dei dipendenti pubblici). 

Le pensioni rappresentano oggi quasi una sorta di miraggio per non poche persone. Tra requisiti contributivi e anagrafici sempre più severi e carriere spesso precarie e discontinue, maturare i contributi necessari per uscire dal mondo del lavoro si sta rivelando assai complicato.

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Non solo. Chi ottiene l’agognata pensione deve poi ricordare che non sempre l’importo è soddisfacente, ma tutt’altro. Sono i dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni che lo confermano: più della metà dei trattamenti previdenziali versati dall’istituto ha oggi un importo al di sotto dei 1.000 euro.

Vediamo allora insieme qualche numero e percentuale, che ci aiuta a capire come stanno realmente le cose.

Pensioni sempre più basse? L’istituto di previdenza ha raccolto alcuni dati chiave

Come accennato in apertura sono i dati Inps a chiarire i contorni di una situazione, che di certo non può rasserenare tutti coloro che ambiscono ad andare in pensione prossimamente. Infatti ben il 65% delle pensioni è sotto 1.000 euro mensili, praticamente due pensioni su tre, mentre quasi una su quattro è di natura assistenziale. Alle donne va ancora peggio perché sotto i mille euro c’è addirittura il 78,7% delle lavoratrici, ma questo si spiega con la nota questione del gender gap.

E se consideriamo che nel nostro paese le pensioni regolarmente versate sono circa 17,7 milioni, allora è più facile capire che le dimensioni del fenomeno sono preoccupanti. Molto più della metà dei trattamenti pensionistici erogati oggi non permette di avere le stesse entrate che un lavoratore aveva prima di andare in pensione, grazie allo stipendio. Insomma, rispetto ai dati considerati da Inps, oltre 11,5 milioni di pensioni sono al di sotto della quota di mille euro, peraltro proprio quella quota di pensione minima su cui il Governo aveva ‘battuto’ nel corso dell’ultima campagna elettorale prima delle votazioni dello scorso settembre.

E se è vero che dalle rilevazioni Inps sono però esclusi coloro che lavorano nell’ambito del pubblico impiego, è però altrettanto vero che si tratta di dati che nel complesso denunciano una situazione per cui i pensionati si trovano in non pochi casi ad avere molte difficoltà con il bilancio familiare, a seguito dell’aumento dell’inflazione, delle bollette e dei prezzi dei beni di prima necessità.

Spesa complessiva dello Stato, età media dei beneficiari e importo medio: i dati sono molto chiari

L’analisi dell’Inps ha come oggetto i dati dei flussi pensionistici del 2022 e fa notare anche che il 22,8% dell’ammontare complessivo è di ambito assistenziale, per una spesa totale di 231 miliardi di euro.

Se ci si chiede dell’età media dei percettori, sono ancora una volta gli utili dati dell’Osservatorio Inps sulle pensioni a dare una risposta precisa: 74,1 anni è l’età media, con 71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne.

Mentre per quanto attiene all’importo medio mensile delle pensioni, esso è pari alla cifra di 1.359 euro lordi. Tuttavia, circa una sola su tre oltrepassa i mille euro mensili, e addirittura il 55,8% delle prestazioni ha un ammontare al di sotto dei 750 euro. Tra le donne le cose vanno ancora peggio perché la percentuale si colloca sul 67,6%.

Conclusioni

Alla luce dei numeri e delle percentuali di cui al rapporto sui flussi pensionistici frutto del lavoro di analisi dell’Osservatorio Inps, non c’è di certo spazio per l’ottimismo. Se un lavoratore ormai non più giovane vuole andare in pensione nei prossimi anni, magari sfruttando qualche canale agevolato per l’uscita dal mondo del lavoro, dovrà tener conto del fatto che le prospettive non sono affatto rosee. Molto alte le possibilità che l’importo percepito risulti inferiore alle aspettative, ma soprattutto più basso rispetto allo stipendio incassato con tutti i vari scatti di anzianità.

Ecco perché chi si troverà a prendere una pensione più bassa magari anche di alcune centinaia di euro rispetto all’ultima retribuzione, sarà costretto a rivedere il piano di spesa mensile e le varie uscite legate ai bisogni familiari. Senza contare che una situazione come questa spingerà non poche persone a effettuare più prelievi su risparmi e depositi, di fatto erodendo i fondi accumulati in una vita.

Pertanto la conferma che la maggior parte delle pensioni erogate dall’Inps oggi ha un importo molto basso ce la dà l’Istituto stesso grazie all’Osservatorio, dal quale emerge un quadro ben poco rasserenante visto che nella maggioranza dei casi l’assegno si attesta, come detto, sotto i mille euro. E poco più di 1 persona su 5 percepisce persino una pensione al di sotto dei 500 euro.


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