Bonus mobili fino a 10mila euro? Si, ma bisogna fare in fretta

Forse non tutti lo conoscono, ma vi è la possibilità di usufruire del Bonus mobili con un valore fino a 10mila euro: la scadenza è dietro l’angolo e bisogna fare in fretta a fare richiesta

Nel corso degli anni, il Governo ha stanziato una serie di bonus e forse non tutti sanno che vi è anche quello fino a 10mila euro per i mobili: ecco cosa c’è da sapere, la scadenza ed anche i requisiti.

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Economia Blog

Vi è dunque la possibilità di accedere al bonus mobili che dà la possibilità di detrazioni Irpef fino al cinquanta per cento. Con la misura è possibile acquistare mobili ed anche grandi elettrodomestici. Questi andranno poi a fare l’arredo della propria casa che è protagonista del recupero della proprietà edilizia.

La misura ha un tetto massimo di diecimila euro e vedrà la scadenza il prossimo 31.12.2022. Inoltre, dal 2023 vi sarà una riduzione. Durante il prossimo anno e nel 2024 la misura del cinquanta per cento sarà destinata a chi farà una spesa al massimo di cinquemila euro.

La nuova Finanziaria ha allungato la misura fino al 2024. Ma chi potrà usufruire dell’agevolazione? I soggetti che durante l’anno in corso hanno fatto una spesa max di diecimila euro ed coloro che invece faranno una spesa max di cinquemila euro per i due anni a venire. Come in molti sicuramente ricorderanno, durante il 2021 la spesa ammontava a sedicimila euro.

L’agevolazione sarà percepita in dieci anni se si acquistano mobili e/o elettrodomestici che servono per arredare gli immobili in ristrutturazione.

Bonus mobili fino a 10mila euro: chi può riceverlo e cosa si può acquistare

Vi è inoltre un bonus da 5.000 euro per coloro che decidono di installare i pannelli fotovoltaici, ma come funziona? Ecco cosa c’è da sapere in merito e chi può accedervi.

Ritornando all’argomento cardine di questo articolo, i soggetti che possono usufruire della misura sono proprietari degli immobili in fase di ristrutturazione. Ed anche chi gode di un ulteriore diritto reale di abitazione.

Vi è quindi la possibilità di utilizzare la misura anche al locatore, all’usufruttuario ed anche ai nudi proprietari. Ed anche ai soggetti che hanno un’abitazione in comodato d’uso. Questi però devono realmente fare le spese sia per quanto concerne il rifacimento che la compera dell’arredo oppure degli elettrodomestici.

Come già anticipato, vi è la possibilità di avere il beneficio della misura se si compera entro il 31.12.2024. Sia mobili che gli elettrodomestici devono avere una certificazione che provi il risparmio energetico.

Nello specifico il forno deve essere di classe A e non minore. La lavatrice, la lavastoviglie e l’asciugatrice non minore di E. Ed infine il freezer ed il frigorifero non minore di F.

Vi è anche la possibilità di detrarre ulteriori elettrodomestici che non hanno le etichette obbligatorie. Come, ad esempio, il forno a microonde ed il piano cottura ad induzione.

La limitazione della spesa concerne 1 sola unità abitativa. Di conseguenza, se il soggetto interessato fa una ristrutturazione su molteplici immobili potrà accedere più volte alla misura. Inoltre, comprese nella misura, vi è anche i trasporti ed i montaggi.

Requisiti ed altre informazioni

Dunque per avere accesso alla misura è importante fare delle spese che rientrano dell’agevolazione con una detrazione per le ristrutturazioni del cinquanta per cento. Di queste fanno parte quelle che riguardano l’efficientamento energetico quindi anche gli impianti fotovoltaici oppure la valvola termostatica intelligente.

La detrazione viene data a patto che l’azione per recuperare l’immobile sia cominciato entro il 01.01 dell’anno prima rispetto a quando si è acquistato. Vale a dire, che il lavoro di ristrutturazione di tipo edilizio dell’immobile non devono essere cominciati prima del 01.01 e l’acquisizione deve avvenire dopo tale data.

Per sfruttare la misura è molto importante che i pagamenti siano rinvenibili. Non vi è necessità di pagamento con i bonifici, è possibile farlo con la carta. Vi è anche la possibilità di utilizzare la misura per le compere via web. Se non si possiede una fattura, in aggiunta alle copie di pagamento, potrebbe essere utile l’estratto conto in cui si certificano le spese effettuate.

La misura può essere utilizzata anche per chi decide di usufruire della rateizzazione. Vi è però un requisito da rispettare e cioè che l’istituto di credito (o altro ente) eroghi la somma corrispettiva con lo stesso iter indicato e che colui che acquista abbia una fattura dei pagamenti eseguiti.

Come di consueto, per ulteriori informazioni inerenti a situazioni specifiche, è sempre meglio rivolgersi ad un esperto che sicuramente saprà valutare ogni singolo caso.


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