Conto corrente, impennata dei costi: le ragioni e chi pagherà di più

Crescono e sono in aumento i costi del conto corrente, con percentuali che arrivano sino al trentaquattro per cento: quali i motivi e cosa c’è da sapere in merito

C’è comprensibilmente sempre grande attenzione sul conto corrente, il ‘luogo’ per così dire che ospita i risparmi: da più parti si fa riferimento ad aumenti dei costi dei conti correnti, con incrementi anche fino al trentaquattro per cento. Ma per quali motivi?

Conto corrente
Economia Blog

Quello che si sta vivendo non è un periodo di certo semplice dal punto di vista economico, tra aumenti dei prezzi, caro-bollette e l’inflazione che incide sul potere d’acquisto, erode i risparmi e fa alzare i costi dei conti.

Quando si parla di conti correnti si fa riferimento a quegli strumenti che vengono impiegati per depositarvi risparmi, in modo semplice e pratico. Tante le funzionalità e i servizi di cui godere, come accreditare stipendio o pensione, o ancora fare i bonifici e così via.

L’arrivo e la diffusione poi dell’home banking ha portato ulteriore comodità e praticità. Molte operazioni si possono svolgere da casa, quando si è più comodi. A destare attenzione sono i costi, che possono esser diversi e variabili in base a diversi fattori. Può esservi il canone da pagare al mese, oppure quello inerente i prelievi e il trasferimento di soldi.

Come detto, il tutto dipende dalla proposta e dell’offerta dell’istituto bancario, e dal tipo. Ovverosia, se tradizionale con sportello, oppure banca online.

Ad ogni modo, i costi in crescita, pare che potrebbero ulteriormente aumentare nei mesi a seguire.

Costi conto corrente in aumento? Le ragioni

Non mancano argomenti e temi di interesse quando in generale si parla di economia, come nel caso ad esempio della legge di bilancio del Governo a guida Giorgia Meloni: qui gli interventi.

Tornado però al punto in questione, le ragioni che si legano agli aumenti del conto corrente si legano anzitutto al conflitto tra Russia e Ucraina, e in relazione – di conseguenza – all’inflazione galoppante. Una crisi dal punto di vista economico che sta riguardando la Penisola, ma non soltanto.

A pagare le conseguenze dell’instabilità geo-politica sono i cittadini, con gli aumenti che come ben noto, purtroppo, stanno riguardo tanti e diversi settori ed ambiti.

Mediamente, secondo alcune statistiche, gli italiani possiedono dieci mila euro sul conto. Ad esser calati sono quelli con cifre minori di tre mila, su per giù il ventidue per cento del totale. A crescere quelli con dieci mila euro, all’incirca il 42.8 per cento. E anche quali con ventimila.

Uno scenario che fa comprendere di quanti pochi siano coloro che decidono per un investimento che consentirebbe la tutela dei risparmi rispetto all’inflazione.

Non spostare il denaro dal conto, dal un lato porta alla perdita del potere d’acquisto, e dall’altro a maggior spese. È ii caso, per esempio, dell’imposta di bollo che si applica su depositi maggiori di cinquemila euro. Senza dimenticare la ritenuta fiscale riguardo le giacenze dei conti, che è del ventisei per cento.

In crescita poi i costi legati alla gestione, passati dall’otto al ventiquattro per cento nell’arco di un anno. Volendo tradurre percentuali in denaro, si va tra i ventisette ed i cento cinquantadue euro l’anno.

Conti correnti, chi pagherà di più

A subire maggiormente l’impennata dei costi saranno famiglie e pensionati. E tal aumenti avranno maggior rilevanza circa i c/c tradizionali al confronto di quelli online. Volendo fare alcuni esempi, Intesa Sanpaolo ha portato il canone da 6 a 8,50 euro al mese.

Nel caso di CheBanca!, gli importi sono saliti da ventiquattro a quarantotto l’anno. I costi maggiori si legherebbero a conti di lunga durata, il che potrebbe portare od optare per un cambiamento per tanti. Così come in tanti potrebbero decidere per una banca online.

In tali casi infatti, con offerte e proposte, è possibile trovare un canone contenuto nel prezzo se non azzerato, mediante per esempio la scelta di accreditare lo stipendio. Costi bassi o nulli in altri casi, anche. Può essere il caso dei bonifici o di altre operazioni.

In tutti i casi è bene approfondire le proposte delle banche, i fogli informativi, vantaggi e condizioni legate alle eventuali offerte stesse, così da chiarirsi le idee, confrontarle qualora si volesse cambiare e saperne di più.


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