Addio reddito di cittadinanza, arriva l’assegno di inclusione: ecco cosa cambia

Con l’approvazione del decreto lavoro, del 1° maggio 2023, si è annunciato l’addio al reddito di cittadinanza: arriva una nuova misura.

Il governo Meloni ha più volte ha annunciato di voler eliminare il reddito di cittadinanza, ritenendolo un inutile spreco di risorse economiche. Allo stesso tempo, l’esecutivo di centro-destra, eletto lo scorso settembre, è consapevole dell’importanza di un sostegno di povertà erogato in favore di determinate categorie di cittadini.

Goodbye reddito di cittadinanza
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Per questo motivo, il governo ha deciso di sostituire il reddito di cittadinanza con l’assegno di inclusione. Il contributo economico sarà riconosciuto a partire dal 2024, in favore delle famiglie in cui sono presenti i soggetti fragili.

Così come si intuisce dalla bozza del decreto, il contributo economico del valore di €500 sarà indirizzato in favore di nuclei familiari in cui sono presenti: over 60, minori o soggetti affetti da disabilità.

Per i cittadini occupabili, invece, è prevista una misura d’integrazione e formazione professionale.

Addio al reddito di cittadinanza: ora è ufficiale, non esisterà più

A partire dal 2024, il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’assegno di inclusione. Si tratta di un contributo economico che sarà riconosciuto alle famiglie in cui sono presenti over 60, minori o persone affette da handicap.

In ogni caso, è necessario rispettare determinati requisiti reddituali e patrimoniali. Nello specifico, per accedere al contributo economico erogato dall’INPS del valore di €500 al mese, è necessario che il cittadino abbia un ISEE inferiore a 9.360 euro. Mentre il reddito non deve superare i 6000€ all’anno.

La misura sarà riconosciuta in favore dei cittadini italiani, europei e extracomunitari con regolare permesso di soggiorno UE, residenti in Italia da almeno cinque anni. Inoltre, per accedere al reddito di inclusione occorre che il soggetto che presenta la domanda sia in possesso di un’auto non superiore a 1600 cc o una moto non superiore a 250 cc. Mentre l’immobile, che figura come prima casa, non deve superare il valore di 150.000 euro ai fini IMU. Per tutti gli altri immobili, il valore ai fini ISEE è fissato a 30.000€.

In ogni caso, i soggetti che ne hanno diritto riceveranno un contributo economico di €500 al mese per 18 mesi, che potranno essere prorogati per ulteriori 12 mesi, con lo stop di un mese.

Per i cosiddetti cittadini occupabili, ovvero quelli in età compresa tra 18 e 59 anni, è prevista un’altra misura: lo strumento di attivazione per il lavoro.

Il programma di reinserimento professionale

Coloro che attualmente percepiscono il reddito di cittadinanza, per effetto del decreto lavoro del 1° maggio, potranno accedere allo strumento di attivazione per il lavoro. Si tratta di un progetto che prevede l’erogazione di un contributo economico del valore di €350, per chi ha un ISEE fino a €6000. Il contributo sarà erogato per un periodo di massimo 12 mesi.

Per ricevere il contributo economico è necessario che il soggetto aderisca a progetti formativi e lavorativi. Questi saranno erogati dall’istituto previdenziale tramite la piattaforma telematica e potranno essere attivati su richiesta dell’interessato.

Con lo scopo di incentivare l’assunzione della suddetta categoria dei cittadini, il governo ha deciso di introdurre una serie di agevolazioni indirizzate in favore dei datori di lavoro che assumono i percettori di assegno di inclusione.

Nello specifico, il decreto prevede un esonero contributivo totale del 100%, per un massimo di 8.000€, all’anno, per i datori di lavoro privati che assumono i percettori di assegno di inclusione con un contratto a tempo indeterminato. L’esonero contributivo dura 24 mesi dall’assunzione.

Poi è prevista un’esenzione contributiva del 50% in favore di coloro che assumono con contratti a termine o stagionali. In questo caso, l’agevolazione contributiva dura 12 mesi.

Inoltre, è stata fissata un’aliquota di esenzione del 60% per i clienti del settore terziario che assumono persone affette da disabilità.

Infine, è stato introdotto un incentivo del 30% in caso di assunzione avvenuta tramite l’intervento da parte delle agenzie per il lavoro.


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