In pensione con 38 anni di contributi: occhio alle soluzioni e alle possibilità

Quali sono le possibilità e le soluzioni da conoscere per andare in pensione con 38 anni di contributi: pensionamento anticipato, occhio a questi casi

In pensione con 38 anni di contributi, quando ci si può andare, quali possibilità conoscere e per chi è possibile: i dettagli da sapere in merito.

Anziano dubbioso, accanto illustrazione della pensione e dell'orologio
Economia Blog

Andare in pensione è un aspetto che interessa e sta a cuore a tutti; in tanti si interrogano su quando ci si potrà andare a seconda della propria situazione, tra età anagrafica e ammontare contributivo.

Dopo tanti anni di lavoro si accarezza giustamente  l’idea di poter riposare e dedicarsi alle proprie passioni, ma come noto l’accesso al pensionamento è legato a regole, aspetti ed elementi da sapere che dipendono dalla propria situazione.

Nel dettaglio, per esempio, a quali possibilità e soluzioni potrebbe pensare chi ha iniziato a svolgere attività lavorativa a 17 anni, il quale andrà in pensione con trentotto anni di contributi? In via teorica, in tal caso, aver cominciato a lavorare a diciassette anni porta il soggetto in questione ad aver diritto alla pensione precoci. Tuttavia, tale opzione richiede quarantuno anni di contributi, e non trentotto.

Inoltre, occorre anche far parte di una delle categorie che hanno diritto a tale specifica forma di pensione anticipata ed agevolata. Si tratta di disoccupati, di caregiver, e ancora contempla i soggetti con disabilità pari quantomeno al settantaquattro per cento. Ed è il caso poi anche dei lavori usuranti oppure gravosi.

In pensione con 38 anni di contributi: opzione precoci e quota 100 e 102, requisiti e dettagli

Accedere dunque alla pensione è un aspetto centrale e fondamentale per molti, e nel caso d’esempio in questione, come detto con 38 anni di contributi, avendo iniziato a lavorare a 17 anni, l’opzione rappresentata dalla Pensione precoci non potrebbe esser colta.

Quest’ultima infatti prevede quarantuno anno di contributi, uno dei quali versato prima dei diciannove anni. Pur se si appartenesse ad una delle sopracitata categorie, non vi sarebbe il requisito per la richiesta di pensionamento per lavoratori precoci, la quale non richiede un minimo d’età.

Tuttavia, vi sono altre possibili soluzioni da poter considerare. Per coloro che hanno trentotto anni di contributi infatti può esservi Quota 102, la quale consente l’accesso al pensionamento a sessantaquattro anni d’età anagrafica. Quest’ultima si lega a “vecchie” formule, però può esser ancora esercitata nel momento in cui fosse stato raggiunto il requisito che si prevede entro la scadenza prevista.

Vi era bisogno di maturare tanto il requisito anagrafico quanto quello contributivo entro la fine del 2022. Qualora il soggetto in questione ipoteticamente avesse avuto già i trentotto anni di contributi alla fine del 2021, potrebbe aver la possibilità di richiedere anche Quota 100. Quest’ultima necessita di sessantadue anni d’età, compiuto entro il 31/12/2021.

Infine, nel momento in cui non si rientrasse in nessuna delle suddette opzioni, a questo punto sarà necessario attendere la maturazione dei riusciti previsti dalla Legge Fornero a proposito della pensione ordinaria.

Questi, alcuni dettagli generali sul tema in questione, che è comunque bene approfondire presso esperti del campo per avere maggiori info a proposito di una tematica molto rilevante. Restando nel campo delle pensioni, ecco un paio di approfondimento che possono interessare. Come funziona la pensione casalinghe, requisiti, importi e modalità di versamento. Inoltre, a proposito invece dei lavori usuranti e della pensione, ecco tempi e modalità per presentare la domanda e altri aspetti da conoscere.


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