Superbonus 110%: nuova proroga cessioni dopo il 31 marzo ma occhio alla sanzione di 250 euro

Per quanto riguarda il Superbonus rileva la scadenza del 31 marzo, riferita a cessione del credito e sconto in fattura, le cui opzioni devono essere comunicate alle Entrate prima di trasformare la detrazione in credito di imposta. Ma vi sono importanti novità.

Ancora aggiornamenti in fatto di Superbonus dato che la cessione dei crediti fiscali sarà fatta oggetto di proroga oltre il 31 marzo con provvedimento, introducendo una sanzione pari a 250 euro.

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Proprio così: si tratta di un ulteriore correttivo alle regole sulla maxi agevolazione dell’edilizia che, com’è noto, sono state al al centro di un vivacissimo dibattito anche negli ultimi mesi.

Inoltre, nel nuovo decreto con novità Superbonus compare anche la proroga per le villette monofamiliari, che già era nell’aria nelle scorse settimane. Vediamo più da vicino queste ultime imminenti novità.

Superbonus 110%, tra criticità note e altre novità: arriva una sanzione da 250 euro

Il Superbonus e le scelte delle istituzioni, adottate in relazione ad esso, continuano ad essere oggetto di forti critiche: imprese dell’edilizia, professionisti e cittadini che si sono avvalsi del meccanismo lamentano infatti persistenti criticità e problematiche, mentre anche la stessa Ance – Associazione Nazionale Costruttori – Edili ha espresso recentemente molta preoccupazione per la situazione esplosiva creatasi dopo l’approvazione del decreto-legge sulla cessione dei crediti. E questo per un motivo molto semplice: secondo la tesi dell’Associazione il decreto non risolverebbe in nessun modo il problema dei crediti incagliati correlati ai bonus edilizi.

Ance ha spiegato che sono in gioco non meno di 19 miliardi di euro, già maturati, che – se non pagati – mettono in serio pericolo 115.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane, più di 30mila imprese e 170.000 lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto.

La novità degli ultimi giorni è che, onde provare a risolvere la delicata questione della cessione dei crediti relativi ai lavori dello scorso anno, messi a rischio dal blocco imposto dal dl Superbonus, si farebbe largo una nuova proroga che:

  • vedrebbe spostato il termine del 31 marzo al 30 novembre, per avere l’agevolazione fiscale piena e pari appunto al 110%, versando però in sede di dichiarazione dei redditi una sanzione;
  • per quanto riguarda invece i lavori svolti su abitazioni unifamiliari e unità abitative indipendenti – ovvero le  villette – porterebbe ad uno slittamento al 30 giugno.

In buona sostanza la novità di rilievo è che, in una sorta di compromesso tra istituzioni e cittadinanza, si darebbe maggior tempo ai contribuenti (completando la procedura entro il prossimo 30 novembre) per la cessione del credito, a fronte di una sanzione di 250 euro.

Il blocco del mercato ha imposto lo slittamento dei termini Superbonus

Ricapitolando, alla scadenza del 31 marzo era fissata la cessione del credito e lo sconto in fattura, con le opzioni di cessione e sconto che debbono essere rese note all’Amministrazione finanziaria prima di trasformare la detrazione fiscale in credito di imposta. Vero è che per il 2023 il termine per comunicare le opzioni legate alle spese dell’anno passato – ma anche alle cosiddette rate restanti degli anni anteriori – era fissato per il 16 marzo. Tuttavia la legge di conversione del decreto Milleproroghe ha fatto slittare il termine al 31 marzo. Come accennato poco sopra, ora nella conversione del decreto cessioni si profila più tempo ai contribuenti per la cessione – con il rovescio della medaglia di dover pagare una sanzione di 250 euro.

Se si oltrepassa il limite del 31 marzo non si perderebbe tutto. Questo perché, non rispettando la scadenza svanisce soltanto la possibilità di cedere l’annualità Superbonus 2022. L’alternativa è portarla in detrazione nella dichiarazione dei redditi, nel caso in cui il contribuente possa avvalersi di una capienza fiscale che consenta di sfruttarla. Mentre le rate restanti potranno essere cedute nel 2024.

La questione aperta e legata alle prossime scadenze è che, a causa del prolungato blocco del mercato, non pochi committenti e fornitori non hanno trovato i soggetti a cui cedere i loro crediti. E questo vuol dire che, senza un contratto firmato di cessione, per ora non è possibile comunicare l’opzione relativa. Insomma, per moltissime persone il termine del 31 marzo è impossibile da rispettare, con la conseguenza di dover dire addio ad un anno di sconto fiscale.

Proprio al fine di risolvere questa delicata questione il MEF intende introdurre la novità per cui si potrà comunicare l’opzione cessione senza un contratto firmato, bastando una semplice istruttoria avviata. La novità sarà inclusa in un emendamento Superbonus ad hoc e, di seguito, in un comunicato che permetterà di introdurre e rendere la novità operativa nell’immediato. E il nuovo termine sarà il 30 novembre.


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