Riscatto laurea e pensione anticipata: quando conviene l’opzione e perchè

Quanto conviene il riscatto della laurea ai fini dell’anticipo pensionistico? La previdenza offre due possibilità a convenienza variabile.

Da anni di studio a contribuzione effettiva. Il riscatto della laurea assume una certa rilevanza in ambito previdenziale. Lo strumento, infatti, permette di trasformare la carriera universitaria in contributi validi ai fini del calcolo pensionistico.

Riscatto laurea
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La condizione basilare, chiaramente, sarà il conseguimento del titolo di studio. Il concetto di fondo è in qualche modo speculare a quello che regola il riscatto del periodo in servizio di leva ma, chiaramente, su un numero di contribuenti potenzialmente (e non solo) molto più ampio. L’obiettivo, di fatto, è quello di colmare i “buchi” contributivi, oppure di accedere in modo anticipato al proprio trattamento previdenziale, utilizzando gli anni trascorsi negli studi universitari come un compensativo a tutti gli effetti per la contribuzione ancora mancante ai fini previdenziali. In questo senso, il pensionando potrà richiedere il riscatto anche nel caso in cui fosse attualmente in condizione di inoccupazione. E, allo stesso modo, qualora non fosse iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.

Secondo la normativa di riferimento, il riscatto del proprio titolo di studio può avvenire in maniera ordinaria, ossia per i periodi collocati nel sistema contributivo (dall’1 gennaio 1996) e con onere applicato tramite l’aliquota in vigore alla data di presentazione della domanda, oppure secondo la procedura agevolata. Questa opzione è determinata sul minimale di artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda. L’aliquota di computo farà riferimento al medesimo periodo nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). In sostanza, l’una o l’altra soluzione dipenderà dal quadro contributivo del lavoratore.

Riscatto laurea, pratica ordinaria e agevolata: le principali differenze

Il caso del riscatto di laurea dipende in prima battuta dalla reale convenienza del sistema. E, in secondo luogo, dalla possibilità di accedere alla procedura ordinaria o a quella agevolata. Molto dipende dai casi specifici, trattandosi di un’opportunità concessa indistintamente a tutti coloro che hanno conseguito un titolo di studio. L’anticipo del pensionamento fa innanzitutto riferimento allo stato contributivo del pensionando e, soprattutto, all’inizio del proprio periodo di contribuzione. Ancor più nello specifico, si terrà conto degli anni in cui lo studio è stato effettuato. Ad esempio, nel caso di una pensione di vecchiaia prevista per il 2036 e un anticipo garantito dal sistema ordinario al 2032, l’utilizzo del metodo agevolato andrebbe ad attivare la conversione al metodo contributivo. Questo presumendo un corso di laurea concluso in data antecedente al 1996. Il ricalcolo della quota maturata nel periodo 93-95 sposterà al mese successivo all’opzione il massimale contributivo che, nel 2023, è pari a circa 113 mila euro.

Il riscatto agevolato

Per i periodi collocati interamente nel sistema retributivo, l’importo complessivo cambia in relazione all’età e al periodo da riscattare, oltre che all’anzianità contributiva totale e alle retribuzioni ottenute. Il riscatto agevolato, però, scatterebbe solo nel caso in cui si fosse optato per la liquidazione della pensione con calcolo interamente contributivo. Tenendo conto del costo (al 2021) pari a 5.265,49 euro per il riscatto di un anno di corso, a seconda delle circostanze potrebbe scattare un risparmio fino al 70%. A ogni modo, l’Inps ha messo a disposizione un simulatore volto alla comprensione del sistema di calcolo e a una determinazione di massima della reale convenienza sulle pratiche di riscatto. Tenendo conto che il riscatto in formula ordinaria dovrà essere calcolato unicamente sulla base della posizione contributiva integrale.

Come detto, se il periodo si colloca anteriormente al 1996, il contribuente dovrà optare per il metodo contributivo ai sensi della circolare n. 54/2021 dell’Inps. In caso di prosecuzione della contribuzione senza interruzioni, il riscatto della laurea, in entrambe le forme, consentirebbe di accedere alla pensione anticipata ordinaria, con orizzonte temporale variabile a seconda del contribuente.


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