Reddito di Cittadinanza a Febbraio lo Stop: l’INPS cambia tutto

Reddito di Cittadinanza a Febbraio, molti lo aspettano ma non tutti lo riceveranno. Ecco le ultime novità da parte dell’INPS.

Il Governo Meloni ha deciso una stretta imponente al Reddito di Cittadinanza, e in molti non lo riceveranno più. Ma vediamo quali sono tutte le casistiche e quali invece le novità previste per il 2023 dall’Istituto Nazionale di Previdenza.

Reddito di Cittadinanza a Febbraio
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Solitamente le date di ricarica del RdC vanno dal 27 al 30 del mese, ma febbraio è più corto e la speranza è quella di ricevere l’importo mensile qualche giorno prima. Ma ci sono diverse casistiche per cui l’assegno non arriverà, e non è solamente “colpa” del Governo.

La legge di bilancio 2023, come sappiamo, ha modificato l’attuale modalità di erogazione del beneficio e prevede lo stop definitivo per tutti già nel 2024. La decisione ha suscitato molte polemiche e ancora oggi ci troviamo di fronte a due fazioni opposte: chi crede che il Reddito di Cittadinanza abbia fatto passare la voglia di lavorare agli italiani e chi sostiene che invece ne ha salvati molti dalla povertà assoluta.

Nel mentre, ricordiamo che già da gennaio 2023 il Reddito verrà erogato solamente per 7 mesi, e non più per 18 come gli anni scorsi. Verranno individuati i soggetti che sono idonei al lavoro e saranno inseriti in programmi e corsi di formazione. I nuclei familiari che invece hanno figli minori e/o disabili, potranno beneficiare dell’assegno per i consueti 18 mesi. Qualcun altro, invece, non lo percepirà più: ecco chi.

Stop al Reddito di Cittadinanza a Febbraio, tutte le categorie di cittadini che non vedranno la ricarica

Le decisioni prese dal Governo hanno cambiato moltissimo le caratteristiche del Reddito di Cittadinanza. Adesso è molto più facile perderlo, se non si eseguono determinate azioni.

Innanzitutto, chi non ha fatto l’ISEE aggiornato entro il 31 gennaio 2023, a febbraio non riceverà la ricarica: questa sarà sospesa fino a che la documentazione corretta non sarà inviata all’INPS. In ogni caso, bisogna vedere se l’ISEE offre ancora i requisiti per ricevere il sussidio, visto che sono cambiati anche i parametri di calcolo. Se ad esempio l’indice supera i 9.360 euro (o la soglia di reddito stabilita per ogni componente del nucleo familiare) il reddito non viene sospeso, ma perso.

  • Altre categorie di persone che potrebbero perdere l’assegno sono gli “occupabili” che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni: chi non frequenta i corsi di formazione perde il beneficio;
  • Anche i soggetti dai 18 ai 29 anni che non hanno adempiuto all’obbligo scolastico dovranno frequentare percorsi d’istruzione di primo livello se non vogliono perdere il Reddito di Cittadinanza;
  • I percettori del sussidio devono obbligatoriamente effettuare dei lavori utili nel Comune di appartenenza: in caso di rifiuto perdono il sussidio;
  • Il contributo economico non spetta più nemmeno se il beneficiario del Reddito non accetta la prima offerta di lavoro che riceve. Prima erano 3, e adesso è stata abolita la definizione di “offerta di lavoro congrua.

Dunque attenzione, chi è in ritardo con le richieste del Reddito non riceverà l’assegno a Febbraio, e chi non rispetta tutti i nuovi requisiti potrebbe anche vederselo togliere del tutto.


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