Dopo le rinunce alle piccole gratificazioni a causa dei problemi dovuti al Covid, l’inflazione che persiste sta rendendo troppo cari alcuni alimenti e ingredienti tipici ed essenziali nella cucina italiana.
Non solo i costi di energia e carburanti, ma indirettamente tutta la catena del valore viene coinvolta negli aumenti dei prezzi. Anche la pizza è diventata quasi un genere alimentare di lusso.
Uno dei piatti tipici da mangiare come alternativa nei momenti di aggregazione o svago, la pizza, ha subito un aumento di quasi il 30%. Il dato emerge dalle rilevazioni di Bloomberg. Uno dei simboli dell’Italia nel mondo ha subito un aumento che supera di gran lunga il tasso di inflazione arrivato a dicembre al 12,3%.
Il trend è dovuto in parte al costo delle materie prime alimentari e in secondo luogo ai tentativi di compensare i maggiori costi di produzione caricandoli sul listino degli ingredienti più indispensabili.
Sul trend dell’inflazione sale il costo delle farine arrivato fino al 33%. Ad esempio, una farina da panificazione costava a gennaio 2022 circa 55 euro al quintale, contro i 73 euro al quintale di oggi. Tutto ciò si riflette sul costo di pane, pizze e focacce da forno.
Gli aumenti dei prodotti di base si scontano sulla Pizza e sugli alimenti dedicati a diete specifiche e di alta qualità
Se i gli ingredienti di base subiscono gli effetti del caro vita bisogna fare attenzione anche a tutti quegli alimenti riservati a chi cerca qualità o soffre di alcune intolleranze. Ad esempio i prodotti con denominazioni: Dop, Doc, Igp, nonché i prodotti “bio”, dedicati ai vegani o senza lattosio.
Concentrando la nostra attenzione sulla pizza ci accorgiamo che a incidere maggiormente è la coincidenza per la sua preparazione di alcuni prodotti tipici: oltre la farina aumenta il costo di pomodori, mozzarella e olio d’oliva. Questo alimento è così rappresentativo che Bloomberg ha addirittura messo a punto il Pizza Margherita Index per monitorarne l’andamento.
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Il costo dei pomodori pelati è aumentato quasi dell’80%, la mozzarella del 25% e l’olio di oliva almeno del 15%. Non si risparmia neanche con una pizza fatta in casa e cotta nel forno elettrico che supera la versione cotta a legna, quest’ultima aumentata di circa il 10%.