Le 10 misure per il lavoro, in Legge di Bilancio 2023: tra pensioni, voucher e Rdc

Nella prossima Legge di Bilancio ci sono le 10 misure per il lavoro, che caratterizzeranno il prossimo anno e non solo. Scopriamole tutte.

Da qualche giorno è stato consegnato il testo della prossima Manovra finanziaria, che introdurrà novità in diversi ambiti. Molte delle misure inserite in Legge di Bilancio erano già state ampiamente preannunciate e, dunque, non stupiscono. Altre, invece, sono delle vere e proprie sorprese.

Le 10 misure per il lavoro
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Complessivamente sono 10 gli interventi inseriti in Legge di Bilancio, che riguardano il mondo del lavoro. Il nuovo esecutivo di centro-destra ha inserito diverse novità che riguardano i congedi, i voucher, il reddito di cittadinanza e molto altro.

Tra novità e conferme, scopriamo cosa accadrà il prossimo anno in ambito lavorativo.

Le 10 misure per il lavoro: taglio al cuneo e congedo parentale

Sono 10 gli interventi in ambito lavorativo inserite nella prossima manovra finanziaria. Tra queste c’è il taglio del cuneo fiscale che, più che una novità assoluta, è una conferma rispetto a quanto fatto dal Governo Draghi.

La riduzione del cuneo fiscale interesserà solo i lavoratori e non i datori di lavoro. Ad ogni modo, in vista del prossimo anno, i dipendenti potranno godere di una diminuzione della pressione fiscale che calerà di due punti fino a 35mila euro, rispetto al 2022. Ma è prevista anche un’ulteriore riduzione di 1 punto (quindi in totale sono 3 i punti in meno) per i redditi fino a 20.000 euro.

Per quanto riguarda il congedo parentale, il cambiamento interessa principalmente le mamme lavoratrici. Grazie alla novità introdotta in Legge di Bilancio 2023, a partire dal 1° gennaio 2023, il congedo aggiuntivo potrà essere fruito fino al 6° anno di vita del bambino e la retribuzione sarà pari all’80% della retribuzione (e non al 30%).

Incentivi alle assunzioni e premi di produttività

Stando alla bozza della Legge di Bilancio consegnata dal Governo Meloni al Consiglio dei Ministri, a partire dal prossimo anno assisteremo ad una riduzione dell’aliquota IRPEF relativa i premi di produzione individuale.

In sostanza, dal 2023, i lavoratori beneficeranno di una cedola secca sui premi fino a 3.000 euro che passerà dal 10 al 5%. Requisito necessario affinché il lavoratore possa usufruire di questa sorta di “bonus premi di produzione” è aver maturato un reddito imponibile pari o inferiore a 80.000 euro.

Vi è, poi, un’altra importante novità che riguarda gli incentivi alle assunzioni. Il Governo Meloni intende dare un nuovo slancio al sistema occupazionale italiano, per questo motivo ha deciso di introdurre uno sgravio pari al 100% dei contributi da versare per l’assunzione di nuovo personale, nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.

Dunque, l’incentivo occupazionale avrà una durata di 12 mesi e prevede un tetto massimo di 6.000 euro di versamenti contributivi. Ad ogni modo, l’esonero contributivo è concesso anche per le trasformazioni di contratti di lavoro (es. contratto a termine che diventa a tempo indeterminato).

Inoltre, è prevista la proroga dello sgravio contributivo relativo all’assunzione di giovani under 36. Si tratta di una misura già in vigore, che è stata prorogata anche per le nuove assunzioni che avverranno nel 2023.

Lo stesso esonero contributivo vale anche per l’occupazione di personale di genere femminile, assunto a partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023.

10 misure per il lavoro: il reddito di cittadinanza

Così come previsto in fase di campagna elettorale, il nuovo esecutivo di centro-destra, capitanato da Giorgia Meloni, ha introdotto delle importanti novità che riguardano il reddito di cittadinanza.

Si tratta dell’avvio di un processo, che porterà all’eliminazione graduale del sussidio erogato in favore di determinate categorie di cittadini.

Ad ogni modo, in vista del 2023, è stato deciso che il sussidio di povertà sarà riconosciuto per 8 mesi e non più 12. Questa novità riguarda i cittadini abili al lavoro. Dunque, possono tirare un sospiro di sollievo i nuclei familiari al cui interno è presente un invalido, un minore o persone over 60.

Sempre a partire dal 1° gennaio 2023, i percettori di reddito di cittadinanza considerati abili al lavoro devono essere inseriti in un percorso formativo della durata di 6 mesi. Lo scopo è quello di offrire un’adeguata preparazione ai percettori del sussidio, con l’obbiettivo ultimo di inserirli nel mondo del lavoro.

La mancata frequenza del corso determina il decadimento del diritto di percepire il sussidio di povertà. Lo stesso discorso vale anche nel caso in cui il soggetto rifiuti una proposta di lavoro congrua.

Voucher, lavoro occasionale e semplificazione Isee

Una delle più inattese novità introdotte in Legge di Bilancio 2022 riguarda i voucher. Ci stiamo riferendo ai titoli di pagamento, che possono essere utilizzati nell’ambito di un rapporto di lavoro occasionale. Avevamo già conosciuto i voucher nel 2015, salvo poi essere eliminati dal Governo Gentiloni nel 2017.

Lo scopo del voucher è quello di combattere il lavoro in nero, regolarizzando i rapporti occasionali. Al pari del suo predecessore, anche il titolo di pagamento, che sarà disponibile a partire dal 1° gennaio 2023, avrà un valore nominale di 10 euro lordi, così distribuiti:

  • 7,5 euro è il pagamento netto corrisposto al lavoratore
  • 1,50 rappresenta la quota assicurativa e contributiva.

In merito al lavoro occasionale, invece, nella Manovra di bilancio 2023, si è deciso che, per le nuove stipule di contratti, il limite del reddito imponibile è di 3.000 euro lordi. Dunque, le comunicazioni all’INPS dovranno essere effettuate solo in merito alla parte eccedete la suddetta soglia.


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