Canone Rai e case di riposo: l’altra esenzione per gli anziani

Chi è ospite di una Rsa può beneficiare dell’esenzione dal Canone Rai? La Legge lo prevede ma solo in presenza di determinati requisiti.

 

Le orme di esenzione per il Canone Rai sono diverse ma non infinite. Né riferite a casi troppo numerosi. Tuttavia presenti e in misura abbastanza incidente in rapporto alla tassa.

Canone Rai Case di riposo
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Un occhio di riguardo iene posto sugli anziani. In presenza di un reddito entro un certo limite (8 mila euro nel 2023), ad esempio, i contribuenti over 75 saranno esentati dal pagamento del Canone Rai. Chiaramente, i requisiti dovranno essere dimostrati tramite apposita dichiarazione, secondo lo stesso principio valido per coloro che, non essendo in possesso di un dispositivo adatto a usufruire del servizio della televisione nazionale, saranno tenuti a dimostrarlo tramite apposita autodichiarazione. Non sono previsti, invece, degli sconti sull’importo: gli esenti avranno diritto a un affrancamento totale dalla tassa, mentre gli altri saranno tenuti al pagamento dei 90 euro annuali, tuttora ripartiti all’interno della bolletta relativa all’utenza elettrica. In tutto 10 rate mensili, da gennaio a ottobre, così come previsto dalla normativa introdotta nel 2016 e rimasta tale anche per il 2023, nonostante si fosse in un primo momento ipotizzato di tornare al bollettino singolo.

Tornando alle esenzioni, però, anche un altro caso è previsto per gli anziani. O, più precisamente, per coloro che sono ospiti di una casa di riposo. Una casistica da non sottovalutare, considerando che potrebbe essere estesa (o meglio, vale  lo stesso principio) anche a coloro che risiedono all’estero ma che sono in possesso di un apparecchio televisivo in Italia. Laddove, con tale definizione, si intende un dispositivo in grado di ricevere e decodificare (e naturalmente visualizzare) il segnale del digitale terrestre. L’Agenzia delle Entrate, in tal senso, prevede un trattamento particolare proprio per chi si trova ospite di una simile struttura.

Canone Rai e casa di riposo: cosa prevede la normativa dell’Agenzia delle Entrate

In generale, le persone con disabilità accertata o comunque rientranti nei benefici preisti dalla Legge 104, sono tenuti in ogni caso al pagamento del Canone Rai. Questo perché i parametri di esenzione non sono rapportati al grado di invalidità né sono ritenuti validi i requisiti dei bonus ottenibili per i dispositivi tecnologici, in quanto la tv non è direttamente considerata un dispositivo volto a favorire l’integrazione sociale. Come detto, tuttavia, per chi è domiciliato in una casa di riposo il discorso muta leggermente (ma sensibilmente). Nel caso in cui il contribuente fosse in una situazione di questo tipo, essendo al contempo titolare di un’utenza elettrica con tariffa residenziale, restano alidi i parametri di affrancamento preisti per chi non detiene un’apparecchio. Ossia, l’esenzione sarà riconosciuta solo in presenza di un’autodichiarazione di non possesso, chiaramente da verificare nella sua validità. In caso contrario, la tassa andrà comunque versata.

Attenzione però. Se il contribuente residente in una casa di riposo fosse non solo privo di una tv ma anche di un’utenza intestata, l’esenzione sarà totale. Purché lo stesso si affretti a inviare, tramite raccomandata, la disdetta dell’abbonamento direttamente all’Agenzia delle Entrate, Ufficio Canone TW. Al plico, dorranno essere allegate copie dei propri documenti d’identità e documentazione inerente alla struttura presso la quale si soggiorna. In sostanza, se il contribuente si fosse ormai trasferito in una Rsa e fosse, contestualmente, privo della titolarità di un’utenza elettrica, potrà inviare il modulo di disdetta. La quale potrà essere inviata ogni anno entro le 23.59 del 31 gennaio dell’anno in corso. In tal modo, si otterrà l’esenzione totale dal pagamento, alida per l’intero anno. Negli altri casi (domanda tra l’1 febbraio e il 30 giugno) , si beneficerà esclusivamente di un’esenzione semestrale.


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