Divieto di usare le stufe a legna inquinanti in Italia: le Regioni interessate

Tiene banco il tema inquinamento con le iniziative tese a superare e mettere da parte le stufe a legna inquinanti in Italia: ecco dove e dettagli

La questione e la tematica relativa all’inquinamento, nei suoi diversi ambiti e contesti, tiene banco e desta attenzione, proprio come nel caso di quanto deciso in Trentino, a proposito delle stufe a legna.

stufe a legna
EconomiaBlog

Il riscaldamento infatti è un elemento centrale quando si parla di inquinamento, e dunque non sorprende che vi sia grande attenzione sul punto, anche rispetto alla ‘rottamazione‘, per così dire delle vecchie stufe a legno, ad esempio.

In tal senso, rispetto al Trentino, vi è un annuncio recente mediante un comunicato stampa in cui si legge del via libera, da parte della Giunta Provinciale ad una bozza d’accordo col Ministro dell’Ambiente. Bozza riguardante il “miglioramento della qualità dell’aria”, all’interno della provincia. E ciò su proposta del vice-presidente ed assessore all’ambiente Tonina.

Si tratta di una iniziativa tesa a contrastare una specifica situazione che si lega alla qualità dell’aria in Trentino.

Infatti, si legge che secondo le rivelazioni fatte periodicamente, emerge la rilevanza a proposito dell’attivazione di misure di risanamento della qualità dell’aria. Tanto rispetto al Benzo(a)pirene e materiale particolari, quanto rispetto al biossido di azoto NO2. Tali attività si legano ad integrare ed ad una ulteriore incisività delle iniziative assunte a livello provinciale.

Ecco che la Provincia ha deciso di muoversi su due fronti.

Superare le stufe a legno inquinanti? L’idea per sostituire impianti a biomassa obsoleti

Tanti gli aspetti e gli argomenti interessanti quando, in generale si affrontano temi importanti e di rilevanza, come nel caso delle case e delle classi energiche: come migliorarle, molti non lo sanno.

Tornando però al punto in oggetto, come detto in Trentino ci si muove per contrastare l’inquinamento, anche sul fronte del riscaldamento domestico, ma non solo. Se questo infatti è il primo fronte, come emerge dalla relativa comunicazione, l’altro riguarda quello redotto dal traffico veicolare. Nello specifico, a proposti di aree urbane e lungo il percorso dell’A22.

Le direzioni intraprese sono nel segno delle esperienze già maturate. Tanto per educare chi possiede piccoli impianti a biomassa e professionisti del campo, e si menziona la campagna “Brucia bene la legna. Non bruciarti la salute’, mentre dall’altro aspetto, si menziona il progetto “BrennerLEC”.

Quantomeno in un primo momento, sostiene la provincia, tale misure si legheranno in primo luogo ad “incentivi a privati ed imprese“. E ciò in ottica sostituzione di “impianti e generatori a biomassa obsoleti“. Una sostituzione, dunque, con “altri sistemi di generazione del calore a zero emissioni”.

E ad esser menzionati sono il solare termico e le pompe di calore, e nuovi impianti a biomassa a cinque stelle. Oppure, con stufe ad accumulo costruite in loco.

Tra gli aspetti menzionati, detrazioni fiscali in relazione all’efficientamento dal punto di vista energetico di edifici. E in ottica ristrutturazioni, per interventi tesi a sostituire dispositivi con alimentazione a biomassa costruiti prima del 2010. Ovverosia dispositivi che non riescono più a dar garanzia di una combustione della legna ottimale, con assenza di certificazione ambientale.

Gli interventi si legheranno anche, dunque, alla sostituzione con dispostivi di ultima generazione. Nel comunicato si legge che il bando arriverà e sarà alla disponibilità della cittadinanza nella “prossima primavera”.


    Impostazioni privacy