Carta docente, bonus da 500 euro e precari: il punto su sentenze e risarcimenti

Tiene banco il tema della carta docente, ovvero il bonus da 500 euro relativo alla formazione dei docenti: il punto per quanto riguarda i precari, sentenze e risarcimenti

Continua a destare attenzione la tematica inerente la carta docente, e dunque il bonus da 500 euro inerente la formazione e, nello specifico, a proposito del riconoscimento. Non mancano talune polemiche a seguite dell’esclusione di vare categorie di precari dalla misura.

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Si tratta di un tema rilevante oggetto di polemiche, quello relativo al riconoscimento del bonus, la misura da cinquecento euro legato alla formazione degli insegnanti previsto dalla carta docente. Ciò, a seguito dell’esclusione di varie categorie di precari, con intanto alcune sentenze che si susseguono e vanno a delirare la “dimenticanza” quale discriminazione rispetto a tale personale.

Pur in presenza delle sentenze favorevoli a chi ha fatto ricorso, come viene spiegato nell’approfondimento da Orizzonte Scuola, il Ministero ha eccepito l’infondatezza della domanda.

Nel dettaglio, si legge che si sostiene che il differente regime per insegnanti di ruolo al confronto dei precari si giustifica in virtù delle diversa disciplina. E ancora, circa i principi di economicità, efficacia e efficenza che le PA devono osservare.

A seguire dunque alcuni elementi in merito alle sentenze in tal senso. Per chi volesse approfondire, a proposito dell’insegnamento e circa quello dell’italiano all’estero, qui i dettagli sul bando 2023 per assistenti di lingua,

Carta docente ai precari, sentenze e risarcimenti: alcuni dettagli

Sul tema della carta docente e la questione che si lega ai precari, come detto c’è grande attenzione.

Sentenze di Foggia e Trani

Mediante la sentenza numero 3940/2022, in data 21.11.22, è stato stabilito dal Tribunale che circa la domanda, vi sia fondatezza e che questa vada accolta. La decisione del riconoscimento della carta docente soltanto agli insegnanti a tempo indeterminato, pur se part-time, va a rappresentare per i giudici una disparità di trattamento.

E ciò verso quelli a tempo determinato, dal momento che la prestazione di lavoro e la finalità di formazione sono comuni per ogni docente, al di là della modalità in merito all’assunzione.

Proseguendo, il Tribunale di Trani, si legge in merito alla relativa sentenza, ha stabilito che ad una supplente spetta il bonus per la formazione e di riflesso è andato a comminare un rimborso circa i cinque anni prima.

Carta docente, sentenze Corte di Giustizia Europea e Consiglio di Stato, e non soltanto

E ancora, il riconoscimento del diritto ad ogni docente precario della misura da cinquecento euro per la formazione arriva anche dalla Corte di Giustizia Europea e dal Consiglio di Stato. La sentenza di quest’ultimo è andata ad includere anche gli insegnanti precari di religione.

Ciò dal momento che non può esservi una disparità a proposito del trattamento tra il personale di ruolo e non, circa la formazione. Si tratta, si legge, di due eventi rilevanti che potrebbero aprire la stare ad una soluzione definitiva in merito ad ogni docente precario che chiede di poter far uso della misura.

E infine, si legge che le sentenze favorevoli in tal senso si legano a vari tribunali del Paese, dunque sarebbe opportuno un cambio rotta e il riconoscimento ad ogni docente, tra cui anche i precari, della misura che si prevede con la carta docente, da parte del Ministero.

Si tratterebbe di un rilevante segnale di cambiamento rispetto ad un comparto oggetto di tagli, procedure di ridimensionamento e stipendi bassi rispetto alla media d’Europa. Altresì, si spiega infine, agli insegnanti precari spetterebbero anche gli arretrati, i quali non si possono ritenere quali bonus, bensì un diritto acquisito.


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