Errori sul TFR, possibile che l’INPS dimentichi alcune voci di pagamento? La verità

Il calcolo errato del TFR è possibile ed è stato recentemente messo in luce dal CGA. Il consiglio di giustizia ha stabilito che l’INPS deve risarcire chiunque presenti ricorso con giusta causa.

Un errore commesso dall’INPS ai danni di alcuni dipendenti pubblici ha causato il ricorso per il mancato pagamento di una parte del TFR.

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Il TFR, tra le cosiddette retribuzioni differite è, di solito, un emolumento che viene liquidato nella sua interezza nel momento in cui cessa il rapporto di lavoro. Esistono eccezioni e possibili casi in cui possono sorgere controversie per varie ragioni.

Il TFR è formato da una somma di denaro maturata durante gli anni di lavoro e garantita ai dipendenti statali nel momento in cui concludono il servizio di lavoro. L’emissione del TFR è garantita dall’INPS; l’istituto si occupa non solo dell’emissione ma anche del suo calcolo.

Il calcolo errato del TFR è possibile anche da parte dell’INPS; ecco cosa è accaduto in Sicilia

Il trattamento di fine rapporto cambia infatti a seconda delle circostanze di occupazione e importo degli stipendi. Il problema causato dall’Istituto per un calcolo errato ha coinvolto in questo caso il TFR di alcuni membri di polizia e corpi militari.

Questo avvenimento che ha coinvolto un membro della Guardia di Finanza, un membro della Marina Militare e uno della Polizia di Stato, ha portato alla luce una questione più ampia. Sembrerebbe infatti che l’INPS abbia sia caduta in errore molte altre volte, inconsapevolmente, a causa dell’abitudine erronea nell’interpretazione di una legge sul TFS che riguarda circa il 90% delle pratiche di pensionati militari. I trattamenti di fine rapporto non risulterebbero in questi casi proporzionate al diritto maturato dai lavoratori divenuti ora consapevoli della possibilità di ricorso anche nel loro caso.

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L’avvenimento recente ha coinvolto i tre esponenti delle forze armate e dell’ordine che hanno contestato il pagamento all’INPS; l’accusa è avere ricevuto una cifra inferiore a quanto spettante. I tre dipendenti hanno dato luogo a un ricorso presso il CGA Regione Sicilia, proprio in materia di criteri di calcolo.

Il CGA della regione siciliana, in grado di pronunciarsi su rilevanti questioni riguardanti i rapporti di lavoro, ha dato ragione sul diritto al ricalcolo del TFS spettante ai lavoratori.

Il CGA, valutato il caso dei tre dipendenti statali hanno ottenuto un risarcimento per complessivi 10 mila euro mancanti. L’INPS infatti è stato ritenuto colpevole sia dal TAR che dal CGA di non aver calcolato adeguatamente l’importo. L’istituto di previdenza ha ignorato ben sei scatti stipendiali ai dipendenti che si erano dimessi per problemi seri di salute o personali.


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