Putin medita un attentato al bielorusso Lukashenko: il tragico intento!

Putin avrebbe l’intenzione di «eliminare Lukashenko»: una cospirazione imbastita per addossare le colpe agli Usa e indurre la Bielorussia a entrare nel conflitto.

A ipotizzare tale scenario il centro ricerche Robert Lansing Institute.

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L’autocrate russo avrebbe preso un’importante decisione: una iniziativa risolutiva per venire a capo della problematica di convincere la Bielorussia nel conflitto in Ucraina: si tratterebbe di far fuori il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, o in ogni modo obbligarlo a una collaborazione con un fallito golpe.

A riportare tale ipotesi è il centro ricerche statunitense Robert Lansing Institute, che indica fonti nel comando militare russo.

L’ennesimo folle piano di Vladimir Putin

Seguendo le direttive del proprio autocrate di rientro dal recente summit Csto (l’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva), il comando militare russo potrebbe mettere in campo nei giorni che verranno uno scenario che predisponga un atto terroristico nei confronti del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, o una sua riproduzione con l’intento di spaventarlo.

In questo modo sarebbe indotto a ordinare ai suoi uomini, per la gioia di Putin, di scendere direttamente in campo nel conflitto contro l’Ucraina, fiancheggiando proprio le truppe russe.

Cosa potrebbe accadere se venisse davvero a verificarsi?

L’intelligence militare russa (GRU) sta vagliando l’ipotesi che prevede l’assassinio di Lukashenko, a seguito di cui i suoi poteri sarebbero delegati al Segretario Generale del CSTO, Sanislav Zas, pedina devota a Mosca e al saldo del GRU.

Stando al complotto, Zas notificherebbe subito l’aderire della Bielorussia alla Russia come soggetto autonomo, prevedibilmente per impedire potenziali intimidazioni militari dell’Ucraina e della Polonia.

Verrebbe pertanto

riproposta una narrazione propagandistica secondo cui l’attentato a Lukashenko è stato architettato da Washington,

come evidenzia proprio il Robert Lansing Institute.

I contesti possibili e l’ultim’ora, Putin cosa sta muovendo?

In ambedue le prospettive – sia che si tratti di un golpe terroristico, sia di un mancato assassinio di Lukashenko – verrebbero mostrate «prove» architettate del coinvolgimento di ucraini e polacchi sotto la direzione dei servizi segreti della Nato, che porgerebbero una giustificazione formale per la presa parte delle milizie bielorusse alle iniziative di guerra sul territorio ucraino.

Nel mentre un’ultima ora: il ministro degli Esteri della Bielorussia, Vladimir Makei, ha perso la vita prematuramente all’età di 65 anni. A darne comunicazione l’agenzia bielorussa Belta. Makei avrebbe dovuto incontrare il suo equivalente russo Serghei Lavrov nella giornata di lunedì.


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