La radice per combattere lo stress e la mancanza di desiderio: il segreto da portare nelle nostre tavole

Esistono molti modi per combattere lo stress, e tra questi rientra anche la dieta. C’è una radice facilmente reperibile, che ci offre ulteriori vantaggi.

Parliamo del Ginseng, una radice-spezia che dovremmo assolutamente integrare nella nostra alimentazione. Ecco quali sono tutti i benefici che ci offre e come usarla al meglio.

Combattere lo stress
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Il Ginseng è una pianta originaria dell’Asia ed è famosa soprattutto per l’uso terapeutico delle sue radici. Dal punto di vista estetico, infatti, il Ginseng non offre fogliame o infiorescenze particolari, ed è anche abbastanza lenta nella maturazione. Ma è proprio questa particolarità che la rende ancora più preziosa. Infatti i benefici offerti dalle radici aumentano con l’età delle stesse.

Il nome Ginseng significa “uomo”, e probabilmente deriva dal fatto che la radice della pianta somiglia alla figura stilizzata di un essere umano. Le proprietà curative e benefiche del Ginseng sono note fin dall’antichità e adesso possiamo sfruttarle anche noi. Seppur prodotta principalmente in Cina, negli US e in Canada, anche nei nostri supermercati possiamo reperire facilmente la radice del Ginseng. Ecco per quali usi è indicata, e come fare ad assumerla.

Combattere lo stress e la mancanza di desiderio con una radice: ecco il segreto da portare nelle nostre tavole

Dal punto di vista nutrizionale, il Ginseng ci offre moltissime sostanze benefiche. Parliamo di Vitamine come la A, quelle del gruppo B, la C e la E, e diversi minerali tra cui Ferro, Potassio, Magnesio e Fosforo. Non manca una buona dose di fibre e proteine e la presenza di alcuni principi attivi noti come le saponine e i ginsenosidi. Le percentuali di queste ultime variano in base all’età della radice, ecco perché come spiegato poco sopra le piante adulte sono più preziose.

Secondo gli esperti e anche come riportano le considerazioni pubblicate sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, i numerosi studi effettuati sul Ginseng classificano questa radice come dalle mille proprietà benefiche.

È infatti indicata nel trattamento degli stati di stress e come energizzante in caso di affaticamento psico-fisico, nonché come tonico per rimettersi in salute più in fretta dopo un malanno. Inoltre, assumere Ginseng aiuta a rinforzare le difese immunitarie: la radice viene classificata come adattogeno, ovvero come sostanza che ci aiuta a superare gli stati di stress proteggendo il sistema nervoso e appunto quello immunitario.

Ma non è tutto: secondo gli esperti il Ginseng aiuta a combattere tosse, febbre e i sintomi dei tipici malanni stagionali, e nei soggetti colpiti da Diabete di Tipo 2 aiuta a regolare i livelli di zuccheri nel sangue.

Infine, sembra che il Ginseng abbia la capacità di stimolare la funzionalità erettile, ed è per questo motivo che è considerata una radice afrodisiaca. Non si tratta ovviamente di una “magia”, ma del risultato degli effetti vasodilatatori attribuiti al Ginseng, che come conseguenza avrebbero risultati positivi sulle performance sessuali dei soggetti maschi.

Come assumere Ginseng

Possiamo utilizzare la radice di Ginseng direttamente nei nostri piatti, per dare un sapore unico e particolarmente “pizzichino” ad ogni pietanza. Il consiglio è quello di usarne quantità minime, infatti la dose raccomandata giornaliera non dovrebbe superare i 2 grammi.

Esistono svariate ricette anche per preparare infusi e bevande a base di Ginseng e possiamo ovviamente assumerlo tramite integratori alimentari. Anche il noto caffè al Ginseng è in parte fatto con la radice, ma di sicuro la radice secca naturale è quella che offre le sostanze originarie e non “contaminate” da altri elementi.

In ogni caso, anche se non sono noti effetti indesiderati, gli esperti consigliano di prestare attenzione al consumo di Ginseng in gravidanza, al di sotto dei 18 anni, in caso di ipertensione o diabete. La migliore cosa da fare, come sempre prima di inserire un elemento nuovo nella dieta, è quella di chiedere al proprio medico curante. Oppure ad un esperto nutrizionista.

(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)


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