Pensione Quota 103: i beneficiari del diritto al nuovo anticipo pensionistico

Con l’approvazione della Legge di bilancio 2003 è stata introdotta Quota 103, una nuova misura di pensionamento anticipato.

Quota 103 è il nuovo anticipo pensionistico introdotto con l’ultima manovra finanziaria, la prima firmata dal governo Meloni. Si tratta di una misura che permetterà a circa 50.000 lavoratori andare in pensione anticipata nel 2023. In base alle stime, nel corso del nuovo anno, saranno 50.000 i lavoratori che matureranno i due requisiti minimi che danno accesso a Quota 103.

Quota 103: chi ha diritto al nuovo anticipo pensionistico?
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Fermo restando, che resta salvo il principio della cristallizzazione del diritto, secondo il quale aver maturato i requisiti non obbliga il lavoratore ad accedere al pensionamento anticipato.

Dunque, usufruire di Quota 103 per ritirarsi dal lavoro resta un’opportunità, che ogni lavoratore valuterà personalmente.

Quali sono i requisiti necessari per accedere a Quota 103? Come funziona il nuovo anticipo pensionistico?

Quota 103: facciamo chiarezza sulla novità

Quota 103 è la misura di pensionamento anticipato introdotta dall’ultima Legge di bilancio. Si tratta di un’opportunità che, secondo le stime, interesserà circa 50.000 lavoratori.

Per accedere a Quota 103 è necessario aver maturato due requisiti minimi, ovvero:

  • Aver raggiunto 62 anni di età
  • Aver versato 41 anni di contributi.

Grazie a questa misura il lavoratore avrà la possibilità di anticipare di quasi cinque anni il ritiro dal lavoro, rispetto alla pensione di vecchiaia. Infatti, l’attuale riforma pensionistica, ovvero la Legge Fornero, prevede che l’età pensionabile si raggiunga a 67 anni.

Ricordiamo che, i lavoratori hanno anche a disposizione la pensione anticipata di vecchiaia. Ci stiamo riferendo ad un’opzione contenuta nella riforma Fornero, che permette al lavoratore in odore di pensione di ritirarsi dal lavoro dopo aver maturato:

  • 43 anni e tre o quattro mesi di contributi per gli uomini;
  • 42 anni e tre o quattro mesi di contributi per le donne.

Senza dimenticare che è disponibile la pensione di vecchiaia contributiva per la quale sono necessari 71 anni di età anagrafica e almeno cinque anni di versamenti contributivi, effettuati a partire dal 1996 in avanti.

Grazie a Quota 43 sarà possibile andare in pensione prima, sia dal punto di vista anagrafico che contributivo.

Per accedere alla misura è necessario aver maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2023. Fermo restando che il lavoratore ha la possibilità di esercitare il diritto al pensionamento anticipato anche in un secondo momento. Tuttavia, coloro che decidono di beneficiare della misura anticipata Quota 103 hanno il divieto di cumulo di reddito da pensione e reddito da lavoro.

Ciò vuol dire che coloro che andranno in pensione con Quota 103 non hanno la possibilità di lavorare fino al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età, ovvero del requisito anagrafico che dà accesso alla pensione di vecchiaia.

La disciplina prevede che ci sia un unico reddito da lavoro che può essere ammesso pur accedendo a Quota 103 ed è quello derivante dalle prestazioni occasionali entro il limite di importo lordo annuo di 5.000 euro.

Vi è poi un altro limite che riguarda l’importo dell’assegno pensionistico erogato mediante l’accesso a Quota 103. La normativa in vigore prevede che la cifra di tale assegno non possa superare l’importo pari a cinque volte la pensione minima.

Ciò vuol dire che, accedendo alla misura il pensionato potrà percepire una pensione massima che sarà pari a 36.643 euro all’anno, che al mese corrispondono a 2818 euro.

Questo limite rimane fino al raggiungimento del sessantasettesimo anno di età. A questo punto, il pensionato che ha diritto ad una somma superiore, si vedrà riconosciuto l’importo per intero.


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