Netflix, che succede? Aumentano gli abbonati, ma qualcosa non funziona

Continua il momento di difficoltà per il gigante californiano dello streaming, che nel 2021 ha perso un terzo del suo valore sul mercato.

Nel frattempo lo storico ceo di Netfix Reed Hasting si fa da parte e lascia la posizione ai suoi due collaboratori di lunga data Marc Randolph e Greg Peters. Rimarrà come presidente escutivo di Netflix.

Nell’ultimo trimestre 2022 Netflix, il colosso dello streaming, ha dichiarato di aver fatto registrare un utile netto di 55,3 milioni di dollari, corrispondente a un utile netto per azione pari a 12 centesimi. Un risultato che fa segnare un marcato calo per la società californiana con sede a Los Gatos: -91% rispetto ai 607 milioni del 2021 (1,33 dollari per azione). Il dato appare anche decisamente inferiore alle previsioni degli analisti, che avevano scommesso su 42 centesimi.

Sostanzialmente in linea con le stime degli analisti invece i ricavi per Netflix, arrivati a quota 7,85 miliardi di dollari. Le stime li davano in una forbice che variava tra i 7,82 e i 7,88 miliardi. Si tratta di una cifra in leggero aumento rispetto ai 7,71 miliardi guadagnati un anno prima. Il titolo nell’after hours è in salita di oltre il 6%. A trainarlo il cambio al vertice della società dopo la decisione di farsi da parte da parte di Reed Hasting, 62enne cofondatore nel 1997, con Marc Randolph, e volto pubblico dell’azienda di Hollywood.

Reed Hasting lascia l’incarico di ceo di Netflix

Dopo quasi vent’anni al timone Reed Hasting, lo storico ceo di Netflix, lascia la guida della società – Economiablog

Dunque Reed Hasting non sarà più il ceo d Netflix. Dopo più di due decenni lascia l’incarico di co-amministratore delegato della compagnia di videostreaming – già condiviso da luglio 2022 con Ted Sarandos – a Greg Peters, direttore operativo e produttivo. Hasting resterà come presidente esecutivo della società, seguendo gli esempi di Jeff Bezos di Amazon e Bill Gates di Microsoft.

Annunciando il suo passo indietro, Hasting ha detto che è arrivato il «momento di completare la successione. Il consiglio di amministrazione ne ha discusso per anni». «Sono orgoglioso di questi primi 25 anni», ha spiegato Hastings che ventisei anni fa, nel 1997, ha lanciato come servizio di Dvd via posta. «Trascorrerò più tempo sulla filantropia», ha aggiunto.

Ecco perché Netflix è in difficoltà

Hasting ha tenuto ad assicurare che non smetterà di concentrarsi sull’andamento dei titoli di Netflix. Solo nell’ultimo anno il gigante californiano ha perso più di un terzo del suo valore di mercato. Un crollo dovuto al rallentamento della crescita e del numero di abbonati, una parte dei quali ha abbandonato la piattaforma per risparmiare sulle spese per via del boom del costo della vita. Basti pensare che solo nel secondo trimestre del 2022 Netflix ha perso poco meno di un milione di abbonati. Una tendenza che nei mesi scorsi ha costretto Netflix a attivare un servizio di abbonamento a prezzi più modici grazie alla pubblicità (7 dollari al mese, meno della metà, negli Usa).


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