La donazione di denaro è un’opportunità riconosciuta dall’ordinamento giuridico italiano. Ma occorre rispettare una soglia massima, per non pagare le imposte.
In base a quanto stabilito dall’ordinamento giuridico italiano due persone possono scambiarsi dei soldi a titolo di donazione, quindi senza che ci sia un servizio o un bene che corrisponda alla transazione di denaro. Tuttavia, per evitare evasioni fiscali, la legge ha fissato il limite entro il quale non è necessario versare imposte in occasione di una donazione di denaro.
La donazione di denaro è ammessa e non prevede grossi limitazioni, se questa avviene tramite la consegna di contanti. Se, invece, si opta per strumenti come il bonifico, assegno o ricariche su carte prepagate le cose cambiano. Questi, infatti, sono strumenti di pagamento tracciabili che possono essere sottoposti ad accertamenti da parte del fisco.
In particolare, le transazioni di denaro utilizzando metodi tracciabili potrebbero essere interpretate dal fisico come indici rivelatori di ricchezza e di una capacità contributiva.
Scopriamo qual è la somma di denaro che può essere donata senza compiere alcun illecito.
Qual è il limite da rispettare per effettuare una donazione di denaro senza dover versare tasse? Si tratta di un’informazione importante soprattutto perché nella maggior parte dei casi il denaro donato è già stato tassato, perché proviene dal reddito di un lavoratore dipendente, da una pensione, da un reddito d’impresa e così via.
In sostanza, si tratta di somme di denaro che hanno già subito una trattenuta fiscale all’origine. Lo stesso discorso vale anche in caso di vincita al gioco.
Dunque, non sarebbe corretto tassare due volte la stessa somma di denaro cosa che, purtroppo, accade, ad esempio, quando si effettua una compravendita immobiliare tramite il versamento delle imposte ipotecarie e catastali.
Per quanto riguarda l’applicazione di imposte legate alla donazione di denaro, molto dipende anche dal rapporto di parentela che esiste tra i suoi soggetti coinvolti.
Nel caso in cui i soggetti coinvolti nella donazione abbiano un rapporto di parentela molto stretto la legge ammette una franchigia di esenzione particolarmente elevata. Questa diminuisce progressivamente per i familiari meno prossimi e si azzera completamente per i parenti lontani o per gli estranei.
La franchigia di esenzione elevata per i parenti stretti è ammessa dal legislatore perché è consapevole che in molti casi si tratta di un anticipo della successione. Così facendo, la legge italiana intende favorire la conservazione del patrimonio all’interno della famiglia.
Quando si effettua una donazione di denaro questo non rappresenta un reddito imponibile ai fini IRPEF Tuttavia, sono previste delle imposte sulle donazioni. Ma, la legge italiana stabilisce quali sono i casi in cui sono ammesse delle esenzioni al versamento delle imposte in base al grado di parentela che intercorre tra i soggetti coinvolti.
Solo da considerarsi esentasse le donazioni tra:
La legge stabilisce che quando la donazione di denaro viene compiuta nei confronti di una persona affetta da disabilità, la soglia di esenzione è elevata a 1.500.000 euro.
Al di sopra dei suddetti limiti di franchigia è prevista l’applicazione di un’aliquota di tassazione che dipende dal grado di parentela dei soggetti coinvolti.
Le aliquote fiscali sono le seguenti:
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