L’invalidità civile al 75% non sempre viene assegnata in modo consequenziale rispetto alla valutazione medica della Commissione. Alcuni chiarimenti sul ricorso.
L’invalidità civile accertata al 75% fa riferimento ad una percentuale soglia assai significativa perché chi ne ottiene il riconoscimento può contare su agevolazioni e prestazioni economiche di un certo rilievo. Pensiamo infatti all’erogazione dell’assegno di invalidità civile, tra gli altri benefici degni di nota.
Vero è che il nostro ordinamento include una serie di specifiche tutele e agevolazioni per i soggetti riconosciuti invalidi civili al 75% dall’Inps, detti anche invalidi civili parziali. Pertanto, ottenere una percentuale di invalidità di questa entità ha rilievo per una serie di motivi, ma è vero anche che conseguirla non è così semplice. Di seguito vedremo perché e scopriremo come fare nel caso venga negata dal verbale della Commissione incaricata. I dettagli.
Prima di soffermarci sul ricorso, ricordiamo che la Commissione medica dell’ASL valuta distinti fattori per attribuire, o meno, un’invalidità civile al 75%. Si tratta di quanto fissato dalla legge n. 104/1992 e dai provvedimenti che ad essa si ricollegano. Ebbene, la Commissione valuta l’effettiva disabilità del richiedente sulla scorta di criteri stabiliti dalle norme vigenti e, tra gli altri:
Non solo. La Commissione sarà libera di valutare anche altri fattori, come ad esempio il quadro clinico complessivo del richiedente e la sua storia clinica.
Anche in vista di un possibile ricorso contro il verbale, è fondamentale ricordare che la valutazione della Commissione medica è fondata sulle informazioni e sui documenti presentati dal richiedente, come ad es. certificati medici e relazioni sanitarie. Ecco perché è preferibile presentare tutti i documenti e le informazioni utili a dimostrare la gravità della propria disabilità e la necessità di un riconoscimento di invalidità civile del 75%.
Vero è che una percentuale di invalidità uguale o maggiore al 75% è significativa perché dà diritto a prestazioni economiche che altrimenti non sarebbero riconosciute in caso di percentuale minore. Nella prassi però non di rado si verifica che, in ipotesi di invalidità parziale e per la presenza di tabelle ministeriali ormai vecchie e che spesso non indicano tutte le patologie (pensiamo ad es. alle malattie rare), le commissioni mediche dell’ASL non attribuiscono una tale percentuale che è comunque alta. Ci riferiamo alle tabelle di cui al decreto ministeriale del 5 febbraio 1992.
Insomma il riconoscimento della percentuale è legato indissolubilmente alla valutazione che ne fa la Commissione medica, la quale spesso e volentieri, in ipotesi di invalidità parziale, non dà un valore superiore al 67%. Vero è che detta percentuale dà comunque accesso a varie agevolazioni fiscali e sanitarie, ma oggi non dà diritto ad alcuna prestazione economica, in quanto questa è erogata dall’istituto di previdenza soltanto a cominciare da una percentuale uguale o maggiore al 75%.
Se ci si domanda come fare ad ottenere un’invalidità civile al 75% è importante ricordare che non è possibile in alcun caso conseguire una percentuale maggiore del 75% se non sussistono, in concreto, le condizioni sanitarie che possono consentirlo. Perciò un ricorso per invalidità civile che si riveli infondato, o come si dice in gergo ‘temerario’, condurrebbe soltanto al pagamento totale delle spese del ricorso contro il verbale – gravanti su chi lo ha avviato – anche se la persona avrebbe tutti i requisiti reddituali per conseguire il gratuito patrocinio.
Nel caso invece l’interessato ritenga seriamente che la propria condizione sanitaria implichi il diritto a una percentuale maggiore di quella accertata dalla Commissione ASL, vi sono gli estremi per fare ricorso contro la decisione ed ottenere l’invalidità civile al 75%.
Tieni ben presente che se ritieni che la percentuale di invalidità attribuita non sia quella corretta, il solo modo per ottenere l’invalidità civile nella percentuale indicata è fare ricorso contro l’Inps. Per questa via la persona invalida sarà sottoposta a nuovo accertamento sanitario, questa volta da un consulente tecnico d’ufficio indicato dal magistrato.
Infine, rimarchiamo che l’ottenimento dell’invalidità civile al 75% dipende dalla valutazione della gravità della disabilità, effettuata da parte della Commissione medica – contro cui è ammesso il ricorso. Dunque l’interessato farà bene a presentare da subito tutti i documenti e le informazioni utili a comprovare la gravità della propria disabilità, come certificati medici e relazioni sanitarie. Ma questo a maggior ragione in caso di ricorso contro la decisione ASL.
E’ consigliabile comunque rivolgersi a un professionista esperto in campo di invalidità civile, al fine di avere una consulenza specifica sulla propria situazione e sull’iter da seguire.
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