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Finanza

Nuova obbligazione di CDP a confronto con il BTP nel contesto di un debito comune in Ue

Il Consiglio europeo ha pesantemente rivisto le sue aspettative rispetto alla prima versione della gestione del debito degli Stati dell’eurozona. Sul documento ufficiale è stato tolto ogni riferimento alla “solidarietà” e la proposta di un nuovo fondo di debito comune ispirato a Sure, sostenuta dall’Italia, è semplicemente sparita.

In un contesto in cui si tenta la strada per finanziare in comune fondi a sostegno degli investimenti strategici, le obbligazioni offerte con cedole record sembrano oggi molto più sicure.

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La sicurezza di un progressivo accorciamento delle distanze negli aspetti finanziari dei singoli stati membri dell’eurozona rinfranca oggi chi è esposto a lungo termine sulle obbligazioni. La strategia europea rimane vaga sulle responsabilità di chi dovrà occuparsi di finanziare o sostenere la strategia necessaria a sviluppare i settori strategici ed eventuali nuove crisi economiche.

È naturale che l’Ue non può coniugare competizione tra i paesi membri con quella esistente in ambito internazionale. questo soprattutto in settori quali energia e tecnologie verdi.

Mentre almeno per ora, la maggioranza degli stati membri è contraria alla possibilità di finanziare con debito europeo nuovi fondi per lo sviluppo accelerato di questi settori si punta alla maggiore flessibilità di quelli già esistenti: Recovery fund e RePowerEu.

Perchè l’obbligazione di Casa Depositi e Prestiti sembra sicura quanto un titolo di Stato italiano

L’Italia è uno dei Paesi che in forza del nuovo Governo è centrale all’interno del dibattito che sta costituendo due forze distinte all’interno della politica in Ue. C’è chi ambisce a un Ue unita sul piano finanziario e chi vuole mantenere vantaggi e indipendenza politico economica dei singoli Stati membri.

In questo contesto Cassa Depositi e Prestiti ha emesso un’obbligazione verde all’interno del paino Debt Issuance Programme di 15 miliardi di euro. Il titolo ha una cedola annua lorda fissata al 3,875%. Il Green Bond con un rating stimato di tripla B supera oggi il rendimento del BTP febbraio 2029 che offre interessi intorno al 3,5% lordo.

L’obbligazione che andrà a finanziare opere infrastrutturali, particolarmente nei settori di: energie rinnovabili, dell’efficientamento energetico, idrico e della mobilità sostenibile si presenta relativamente allettante per il mercato. Si tratta di fatto, di un investimento con rischio di credito oggi simile a quello dei BTp, considerando le condizioni che si stanno venendo a creare in Ue.

Mercato unico e piani condivisi e sostenuti dagli aiuti di Stato

La BCE privilegerà in fase di riacquisto dei corporate bond proprio le obbligazioni legate a obbiettivi ecologici. Ciò è stato ufficializzato nel comunicato successivo alla riunione della settimana scorsa. L’emissione che è stata riservata agli investitori istituzionali è stata l’ennesima occasione di investire su società italiane con un occhio al trend dell’ecologia nei settori, edile, energetico e dei trasporti.

A questo proposito l’ultima bozza del Consiglio europeo dice che “le procedure devono essere rese più semplici, più rapide e più prevedibili e consentire la rapida erogazione di un sostegno temporaneo mirato in quei settori che sono strategici per la transizione verde e che subiscono un impatto negativo dalle sovvenzioni estere o dai prezzi elevati dell’energia”.

All’interno dell’Ue c’è chi punta a proteggere l’integrità del mercato unico e chi invece vorrebbe dare libero sfogo agli aiuti di Stato. L’ago della bilancia è giocato anche per l’effetto sull’economia dei singoli Stati membri e quindi della sostenibilità dei debiti dalle iniziative Usa come l’IRA e naturalmente dalla guerra in Ucraina.

Un decimo pacchetto di sanzioni dopo il Consiglio europeo potrà essere adottato entro il 24 febbraio, primo anniversario dell’aggressione russa. La misura rimane molto limitata, a livello economico sono già state giocate tutte le carte.

L’andamento della guerra rischia di richiamare i leader europei alla realtà dei rapporti di forza militari sul terreno, Russia è in vantaggio. Secondo il Financial Times, entro dieci giorni Putin potrebbe lanciare una nuova grande offensiva.


    Andrea Carta

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