A nostro avviso, il 2023 sarà un anno positivo per l’obbligazionario e le emissioni societarie con la valutazione di affidabilità creditizia più elevata.
Il 2023 presenta sfide e investire e guadagnare quest’anno può essere un obiettivo ambizioso ma non impossibile. Ci sono diversi accorgimenti da poter utilizzare a proprio vantaggio.
In primo luogo è bene sapere che gli asset più rischiosi registrano di solito un rally, ovvero un impennata dei prezzi sulle quotazioni, dopo la fine dei cicli di rialzo dei tassi di interesse. Ciò presumibilmente comincerà a scontarsi dopo la seconda metà di quest’anno. Da giugno in poi, con le mutate condizioni relative anche alla guerra in Ucraina, le minori incertezze economiche spingeranno a una nuova asset allocation.
In uno scenario di inflazione in calo e recessione leggera la curva dei rendimenti dei Titoli di Stato USA dovrebbe calare su tutte le scadenze, in particolare su quelle brevi e medie dai 2 ai 5 anni. Al contempo una correzione simile dovrebbe avvenire, in maniera più prudente sulle obbligazioni sovrane in Ue e in Italia. Il contesto cambierà in base ai nuovi rapporti commerciali con la Russia che a questo punto dovrebbe avere stabilito un nuovo compromesso rispetto al conflitto oggi ancora in bilico tra le due parti.
L’esito delle politiche contro l’inflazione, l’entità della recessione e i prezzi delle materie prime energetiche stabiliranno l’inizio di un nuovo trend sul mercato azionario e obbligazionario.
È in particolare la correlazione tra obbligazioni e azioni, che è stata positiva nel 2022, a fornire le maggiori indicazioni in relazione alla composizione del portafoglio. Gli investimenti possono essere protetti diversificando su questi due asset, aumentando la certezza di un rendimento positivo con le obbligazioni societarie.
In questo scenario, l’obbligazionario e le emissioni societarie con rating elevato sovraperformeranno gli asset rischiosi sensibili alla crescita. Tra le obbligazioni più premianti sul medio lungo periodo ci sono quelle scaturite dal processo di decarbonizzazione e quindi di azzeramento dell’impatto ambientale. In particolare il settore dell’energia è oggi il più vantaggioso nell’ottica di un cambiamento premiante verso l’investimento sostenibile.
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I titoli maggiormente esposti alla volatilità sono quelli dell’Azionario relativo alle società tecnologiche. Saranno queste le prime a crescere sul nuovo trend che verrà ipoteticamente a stabilirsi se il calo dell’inflazione compenserà la compressione dei margini di profitto delle imprese.
Se le nostre previsioni di recessione sono corrette, il premio di rischio azionario risalirà rispetto ai livelli attuali; una grande volatilità premierà le Azioni liberate dal forte aumento dei rendimenti obbligazionari, che hanno causato nell’ultimo anno una schiacciante concorrenza.
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