Come era stato preannunciato, nel 2023 sarà ancora possibile accedere ad Opzione donna. Ma il Governo ha introdotto una novità.
Opzione donna è la misura di pensionamento anticipato in favore delle lavoratrici dipendenti e autonome, che maturano determinati requisiti anagrafici e contributivi. Per accedere al trattamento pensionistico è necessario aver maturato i requisiti richiesti entro il 31 dicembre 2022. Ma, com’era prevedibile, con la Legge di bilancio 2023, avverrà alla proroga della misura che permette alle lavoratrici di ritirarsi prima dal lavoro.
Sebbene la proroga della misura non desti particolare stupore, ad attirare l’attenzione è una novità.
Cosa ha previsto il governo per Opzione donna 2023? In che modo sarà possibile andare in pensione sfruttando questa misura indirizzata alle lavoratrici?
Opzione donna è un trattamento pensionistico erogato in favore delle lavoratrici, sia del settore privato che del settore pubblico, sia dipendenti che autonomi.
Per accedere a tale trattamento è necessario maturare i requisiti previsti dalla legge.
Opzione donna 2022 è fruibile dalle lavoratrici che hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e hanno raggiunto un’età anagrafica di 58 anni (per le dipendenti) e 59 anni (per le autonome).
Affinché la lavoratrice posso accedere al trattamento pensionistico è necessario che sussista la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Per le lavoratrici autonome, invece, non è richiesta la cessazione dell’attività lavorativa.
Per quanto, invece, riguarda l’età contributiva, ovvero almeno 35 anni di contributi, questa viene calcolata al netto dei periodi di malattia di disoccupazione e/o prestazioni equivalenti.
La pensione Opzione donna può essere erogata esclusivamente tramite il sistema di calcolo contributivo, in base a quanto stabilito dal decreto legislativo numero 180, del 1997.
Trattandosi di una misura di pensionamento anticipato, questa non è erogata d’ufficio ma è necessario presentare un’apposita domanda accedendo al portale dell’Istituto previdenziale.
La proroga di Opzione donna non è mai stata messa in discussione dal Governo. Tuttavia, il 21 novembre 2022, l’esecutivo capitanato dal premier Meloni ha posto sotto esame del Consiglio dei Ministri la manovra di bilancio 2023.
Nel testo viene confermata la proroga della misura, indirizzata in favore delle lavoratrici, ma c’è una novità inaspettata. Di fatto, sebbene le altre caratteristiche della misura restano invariate, il prossimo anno, a fare la differenza è il numero di figli.
In pratica, le lavoratrici che intendono usufruire del trattamento pensionistico Opzione donna 2023 dovranno maturare i seguenti requisiti:
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